Il
vento soffiava rumoroso sulla strada ripida e scivolosa. La nebbia avanzava
rapida dalle montagne alle spalle del castello. Il paese sembrava disabitato se
non per la presenza di un gatto che ogni tanto entrava in un vicolo per poi
sbucare fuori due traverse più avanti. La pioggia, fitta e leggera, quasi
inconsistenze, aveva iniziato a scendere presuntuosa e l’unico rifugio utile sembrava
la chiesa con il pesante portone socchiuso e una scalinata frastagliata sul
davanti...
Ok,
così sembra l’inizio di un film horror e invece è l’inizio del mio we in love
in quel di Montalbano. Sì, perché io e Piccolo Principe, contro ogni tipo di
buon senso, abbiamo deciso di passare i giorni della merla in un fighissimo
albergo con centro benessere a...Montalbano.
Mica sono la Ferragni che con il
suo boyfriend mezzo-orientale (e, diciamolo, un po’ bruttino) passa il week end
al Mont–non-so-come-si-chiama sulle colline di LA. Noi siamo terroni orgogliosi
e il nostro fine settimana di relax ce lo giochiamo in casa. Che poi alla fine,
siamo onesti, a noi Siciliani non manca nulla. Abbiamo il mare, la montagna, la
neve, i vulcani, le campagne, le vigne e tutto ciò che si può desiderare.
L’unica cosa che ci manca sono le strade.
Perché
alla fine se ci fosse stata una strada normale per arrivare in quel di
Montalbano sarebbe stato tutto perfetto. Peccato che dopo 30 minuti di normale autostrada
abbiamo intrapreso la lunga scalata della montagna incontrando un gregge di
mucche non molto felici di vederci e un masso in mezzo all’unica sterrata
stradina consigliata da Google maps.
Perché
Goole maps (imprimetevelo nella mente) non è terrone e vi suggerisce la strada
più veloce e non gli importa se si tratta di un percorso ad ostacoli fra
burroni, animali selvaggi e rocce frantumate.
Google
maps che cosa ne sa che la strada più veloce per Montalbano si chiude con un
grosso masso caduto da non so dove in mezzo alla carreggiata. Google maps cosa
ne sa che nei giorni della merla scendere dall’auto per fare manovra fra il
burrone e l’agrumeto non fa mica bene alla mia cervicale.
Che
poi, secondo me, è tutta una manovra di marketing perché arrivi (prima o poi
arrivi) e hai bisogno di aggiungere un altro massaggio rilassante al pacchetto
acquistato online che si trasforma subito da “super-offerta” in “super-sola”.
Il
momento più bello è stato quando la signorina della reception, ridendo!, ci ha
confermato che si perdono tutti per arrivare. Ma porca-puzzola-di-montagna non
potevi avvertirci!
In
ogni caso fra nebbia, pioggia, freddo e superstiti alberi di Natale (il tempo a
Montalbano passa più lento) siamo giunti all’Hotel con un bisogno infinito di
relax. Ma ogni esperienza ci arricchisce e io in due giorni ho imparato un
sacco di cose:
- in albergo ci si saluta. Sempre. È un continuo buonasera, buongiorno, buon massaggio, buona cena con gli altri ospiti. Nemmeno fossimo grandi amici.
- Il percorso benessere è più stressante di una corsa campestre. Che se ci sono altre persone ti tocca aspettare mezz’ora per entrare nell’idromassaggio (che è il pezzo che va più forte) che chi sta dentro si fa almeno tre giri di seguito prima di mollare il posto.
- I massaggi si fanno nudi con un perizoma di carta e nessun tipo di pudore.
- Il bagno turco è una specie di camera a gas in cui non si vede un fico secco e le persone ti calpestano i piedi.
- La sauna è meglio di un anticoncezionale. 15 minuti e il tuo fidanzato viene battuto 1-0 da letto e cuscino.
Ma
soprattutto, il pensiero di rilassarsi per forza stressa un sacco e alla fine
tv e divano, se sei con il tuo Principe, sono meglio di qualsiasi spa. Parola
di fidanzata innamorata.
Hotel Federico II