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lunedì 9 febbraio 2015

Divano-Spa 1-0

Il vento soffiava rumoroso sulla strada ripida e scivolosa. La nebbia avanzava rapida dalle montagne alle spalle del castello. Il paese sembrava disabitato se non per la presenza di un gatto che ogni tanto entrava in un vicolo per poi sbucare fuori due traverse più avanti. La pioggia, fitta e leggera, quasi inconsistenze, aveva iniziato a scendere presuntuosa e l’unico rifugio utile sembrava la chiesa con il pesante portone socchiuso e una scalinata frastagliata sul davanti...


Ok, così sembra l’inizio di un film horror e invece è l’inizio del mio we in love in quel di Montalbano. Sì, perché io e Piccolo Principe, contro ogni tipo di buon senso, abbiamo deciso di passare i giorni della merla in un fighissimo albergo con centro benessere a...Montalbano. 
Mica sono la Ferragni che con il suo boyfriend mezzo-orientale (e, diciamolo, un po’ bruttino) passa il week end al Mont–non-so-come-si-chiama sulle colline di LA. Noi siamo terroni orgogliosi e il nostro fine settimana di relax ce lo giochiamo in casa. Che poi alla fine, siamo onesti, a noi Siciliani non manca nulla. Abbiamo il mare, la montagna, la neve, i vulcani, le campagne, le vigne e tutto ciò che si può desiderare. L’unica cosa che ci manca sono le strade.

Perché alla fine se ci fosse stata una strada normale per arrivare in quel di Montalbano sarebbe stato tutto perfetto. Peccato che dopo 30 minuti di normale autostrada abbiamo intrapreso la lunga scalata della montagna incontrando un gregge di mucche non molto felici di vederci e un masso in mezzo all’unica sterrata stradina consigliata da Google maps.

Perché Goole maps (imprimetevelo nella mente) non è terrone e vi suggerisce la strada più veloce e non gli importa se si tratta di un percorso ad ostacoli fra burroni, animali selvaggi e rocce frantumate.
Google maps che cosa ne sa che la strada più veloce per Montalbano si chiude con un grosso masso caduto da non so dove in mezzo alla carreggiata. Google maps cosa ne sa che nei giorni della merla scendere dall’auto per fare manovra fra il burrone e l’agrumeto non fa mica bene alla mia cervicale.

Che poi, secondo me, è tutta una manovra di marketing perché arrivi (prima o poi arrivi) e hai bisogno di aggiungere un altro massaggio rilassante al pacchetto acquistato online che si trasforma subito da “super-offerta” in “super-sola”.
Il momento più bello è stato quando la signorina della reception, ridendo!, ci ha confermato che si perdono tutti per arrivare. Ma porca-puzzola-di-montagna non potevi avvertirci!

In ogni caso fra nebbia, pioggia, freddo e superstiti alberi di Natale (il tempo a Montalbano passa più lento) siamo giunti all’Hotel con un bisogno infinito di relax. Ma ogni esperienza ci arricchisce e io in due giorni ho imparato un sacco di cose:
  • in albergo ci si saluta. Sempre. È un continuo buonasera, buongiorno, buon massaggio, buona cena con gli altri ospiti. Nemmeno fossimo grandi amici.
  • Il percorso benessere è più stressante di una corsa campestre. Che se ci sono altre persone ti tocca aspettare mezz’ora per entrare nell’idromassaggio (che è il pezzo che va più forte) che chi sta dentro si fa almeno tre giri di seguito prima di mollare il posto.
  • I massaggi si fanno nudi con un perizoma di carta e nessun tipo di pudore.
  • Il bagno turco è una specie di camera a gas in cui non si vede un fico secco e le persone ti calpestano i piedi.
  • La sauna è meglio di un anticoncezionale. 15 minuti e il tuo fidanzato viene battuto 1-0 da letto e cuscino.
Ma soprattutto, il pensiero di rilassarsi per forza stressa un sacco e alla fine tv e divano, se sei con il tuo Principe, sono meglio di qualsiasi spa. Parola di fidanzata innamorata.


Hotel Federico II