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martedì 27 gennaio 2015

Sognando un confetto al babà


Oggi ho compreso fino in fondo come la superiorità del sesso femminile sia un dato di fatto, dettato in parte dalle regole sociali e in parte dalla genetica. In particolare, nel momento in cui la parrucchiera mi ha attaccato in testa la 67esima forcina (le ho contate, vi giuro) ho capito che solo la forza d’animo e la determinazione della mia categoria di genere mi hanno permesso di non piangere e mollare tutto. Quattro ore in piedi, fra caviglie gonfie, vene varicose in esplosione e pruriti intermittenti in differenti parti del corpo a contatto con la crinolina, mi hanno fatto riflettere. 

sabato 24 gennaio 2015

#mirandagoestolorso

Nella taverna più famosa della città, fra una birra e un trancio di pizza formaggiosa, ho ripreso confidenza con il mio alter ego fashionista. Messe da parte le babucce di montone, mi sono data ai cuissard borchiati. Niente tacchi per me, preferisco viaggiare comoda nella giungla nel buon gusto culinario, lasciandomi andare al ritmo della musica senza pensare a nulla. Più o meno. Non posso farci niente, l’occhio cade dove il cuore smette di avere riserve. E coglie, vigile come una volpe, ogni sgarro al Galateo di Miuccia. Una ballerina è e rimane un’eccezione di stile, ripescata da anni lontani per farci rivivere momenti felici della nostra infanzia in allegria (e comodità). Ma se hanno una fascetta sul collo del piede e un calzino alla caviglia in vista, non c’è revival che tenga (né dignità). Bocciata. Saltello un po’ più in là, brilla della mia rossa preferita. Ma proprio il rosso del mio rossetto Deborah appena ritoccato alla toilette mi sbatte in faccia con una mossa di flamenco. A carnevale c’è ancora tempo ma l’assenza delle mezze stagioni quest’anno ha confuso gli animi. Una spagnola strizzata in abito rosso e pizzo nero saltella allegra sulla pista. Beata innocenza, lei non sa e non soffre. Scusala Karl per i suoi peccati, Dolce&Gabbana hanno investito più di te in pubblicità, senza offesa.


giovedì 22 gennaio 2015

I miei primi Biker!

Ok lo confesso: anch’io mi sono convertita ai biker.
Devo premettere che la natura mi ha dotata di due piedi alquanto problematici per i quali i tacchi – ahimè –  sono il nemico numero uno, quindi sono alla perenne ricerca di scarpe comode.
Quegli “stivaletti da motociclista”, versatili e comodissimi, in pelle o scamosciati, hanno attirato fin da subito, inevitabilmente, la mia attenzione.
Per anni, però, li ho disprezzati trovandoli troppo poco appropriati al mio look bon ton.
Mi piacevano addosso alle altre, li vedevo adattati a qualsiasi abito e ottimi sostituti dei tacchi, però appena provavo a metterne un paio ai miei piedi l’unica frase che usciva dalla mia bocca era: Oh no! Ma dove devo andare con sti cosi? Io non ce l’ho la motocicletta!
Ebbene oggi ho decisamente cambiato opinione e vi dico: potrei andare ovunque con questi adorabili biker!
Si perché ieri, finalmente, dopo mesi di ricerche, li ho trovati. I MIEI biker.
Senza borchie, senza catene, senza spilli strani.
Finalmente anch’io ho un paio di scarpe da poter abbinare a qualsiasi capo.
Con jeans skinny e maglione. Con leggins e maglia lunga (perché giusto per ricordarlo: i leggins non sono pantaloni e il fondoschiena va coperto quando li indossiamo! n.d.r.). Con abito corto, collant 50 denari e cappello.
Sono un must anche in un guardaroba bon ton, perché basta un po’ di pazienza nella ricerca per trovare il paio più adatto a noi.
Da oggi, lo confesso, anch’io adoro i biker.
Del resto solo gli stupidi non cambiano opinione.


domenica 18 gennaio 2015

Come diventare un’aspirante blogger (senza blog)

La nuova moda messinese a due settimane dall’inaspettata neve di capodanno e 10 gradi segnati dal meteo dell’iPhone, sono i sandali senza calze. Una dopo l’altra aspiranti blogger (senza blog), hanno sfilato davanti al mio tavolino nascosto in un angolo di piazza vicino al fungo a gas. Sì, perché io ero appiccicata al fungo spara calore, mentre loro strette nei gilè di eco-pelo a pecorella spettinata, facevano bella mostra di alti sederi sporgenti strizzati in jeans botton-up, tirate su da 10-12 centimetri di tacco a spillo. E fin qui, sono filosofie di vita. Ma mentre mi osservavo un po’ perplessa i piedi incappucciati in orrende ciabattone di montone, meglio note per un certo brand australiano, loro mi sfottevano dall’alto di nudi sandali senza calze e pedicure super curate. Incerta se essere invidiosa, amareggiata per la mia infelice scelta di stile e vergognata dalla mia andatura goffa (non si può camminare bene con una suola piatta n.d.r.), l’emozione che ha preso il sopravvento è stata l’incredulità. Che abbiano tutte il sangue serpentino di Chiara Ferragni? Oppure una dose preventiva di Agumentin? Insomma, io domani lavoro, mica posso stare a letto con il raffreddore. Opinioni di vita... 

Ricapitolando, per essere un’aspirante blogger senza blog serve: 
Un gilè di eco-pelo 
Un jeans bottom-up 
Un sandalo di finta pelle nera 
Una piastra brucia capelli (sì, a Messina vanno ancora i capelli super stirati stile Tronista) 
Sangue serpentino 

WInter look
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