Non so quando mi sia venuta in mente l’idea di un viaggio on the road in Scozia. Fatto sta che ho un marito che mi ama davvero e quando propongo cose un po’ folli prima mi ignora, poi mi ignora ancora, poi finge di pensarci e alla fine mi dice di sì. Gli uomini, hanno bisogno di più tempo per elaborare.
Così mi sono messa a pianificare il tutto: volo, tips dalle
amiche, info dai blog, mappa su google maps degli spostamenti, hotel su booking
e nel settembre 2019 siamo partiti per un’avventura splendida che consiglio a tutti!
Ecco 9 cose che dovete sapere se volete organizzare un
viaggio on the road in Scozia:
- La Scozia è molto grande. Scegliete prima dove andare. Vi consiglio di acquistare una guida (io ho comprato quella di National Geografic) e programmare il vostro tour in anticipo. Scegliete le varie tappe, stabilite dove fermarvi a dormire e anche cosa visitare. È ovvio che il programma cambierà durante il viaggio ma è sempre bene avere almeno chiare le distanze e i tempi.
- I B&B non hanno gli ascensori. Cercate di limitare il numero di valigie perché è uno sbattimento portarle su se come noi cambiate albergo ogni giorno.
- Gli scozzesi sono adorabili, parlano un inglese super comprensibile e sono davvero gentili con gli stranieri. Fidatevi dei consigli degli albergatori, vi saranno utili per scovare location inaspettate.
- Google maps è utile per creare la mappa del viaggio e regolarsi con i tempi delle varie distanze ma poi affidati sempre al navigatore dell’auto per viaggiare.
- L’Explorer Pass fa risparmiare un sacco di soldi e ti permette anche di creare itinerari inaspettati seguendo le attrazioni che sono incluse nel biglietto. Si può fare online o alla prima biglietteria utile. Noi lo abbiamo acquistato al centro turistico di Stirling dove ci hanno fornito anche la mappa di tutta la scozia e tanto materiale informativo per ogni tappa scelta.
- La guida a sinistra è un casino e le rotonde sono tantissime. I britannici (non chiamate mai inglesi gli scozzesi) suonano appena fate un passo falso ma nelle strade ad una corsia danno sempre la precedenza fermandosi al primo passing place.
- Gli orari di apertura dei castelli e degli altri luoghi da visitare sono quasi sempre 9:00 -17:00 e molti ristoranti chiudono alle 21:00.
- I Castelli sono più belli fuori che dentro, soprattutto quelli sul mare.
- La cucina scozzese è super buona, lasciatevi tentare ed evitate solo l’haggies se non siete amanti delle interiora.
Se queste piccole info non vi sono bastate e volete sapere di
più su come ho organizzato il mio piccolo tour, di seguito il mio viaggio nel dettaglio
e sotto gli indirizzi utili.
GIORNO 1: Aeroporto
di Edimburgo/Stirling/Perth
Noleggiare un’auto al “Car Rental Centre” è semplicissimo. Non
utilizzate rentalcars.com è inutile, l’assistenza se hai problemi (e se sei
sbadato come noi avrai dei problemi) è zero e non ti fa scavalcare le file.
Dopo aver risolto l’intoppo (con tempo e soldi sprecati si
risolve tutto) siamo partiti verso la prima meta: Stirling.
Appena siamo arrivati noi è andata via la luce in tutta la
città. Sì sa, le grandi star creano scompiglio. Niente panico, ci infiliamo in
un locale per il lunch, il Love Brownies. Proprietario napoletano, sceglie per noi cosa dobbiamo
mangiare, ci racconta tutta la sua vita e ci invita per il caffè.
Finalmente la luce torna e riusciamo a visitare il primo castello
del tour ed è davvero...esilarante! I britannici sono dei geni. Ti fanno pagare
un occhio della testa per visitare ogni castello (a prescindere da quante mura
ci siano ancora in piedi) ma all’interno ti fanno trovare attori che si fingono
servitù e ti parlano delle usanze del passato. Adoroh
Doune Castel (quello di Games of Trone) ci delude un po’,
impalcature di restauro e poco giardino da ammirare. Ci avviamo verso Perth
dove ceniamo e dormiamo in un B&B disperso nel nulla (colpa mia).
GIORNO 2: St.Andrews/Crail/Dunnottar
Castel/Aberdeen
Ci innamoriamo subito di St. Andrews la piccola cittadina
universitaria sul mare dove Kate e Williams si sono conosciuti e innamorati.
Becchiamo un sole spettacolare che rende ancora più magiche le rovine della famosa
cattedrale e del castello. Passeggiamo nella high street, visitiamo il negozio
di Harry Potter e camminiamo fino al Old Course, gigante campo da golf dove ci
perdiamo a guardare qualche partita.
Su un blog avevo letto della gustosa aragosta fresca di Crail
così per pranzo riprendiamo l’auto e arriviamo fino a questo paesino sperduto
di pescatori. Non lo consiglio, deserto totale. Aragosta a basso costo buona ma
non vale la pena.
Riprendiamo l’auto e guidiamo fino a Dunnottar Castel, in
assoluto il più spettacolare castello che abbiamo visto. Arriviamo quando le
visite sono già terminate ma poco importa perché il bello è il paesaggio da
fuori. In linea generale tutti i castelli sono più affascinanti da fuori che da
dentro.
Arriviamo a Cove Bay, piccola frazione di Aberdeen dove si
trova il nostro hotel, che è già buio così decidiamo di cenare nella struttura
che avevo scelto proprio perché famosa per il ristorante che non delude: la
cena più buona che abbiamo fatto.
GIORNO 3:
Balmoral/Elgin/Inverness
É domenica e anche se abbiamo letto che non sarà possibile
visitarlo perché c’è la regina in vacanza, decidiamo di passare da Ballater
dove si trova il Castello di Balmoral, residenza della famiglia reale in
Scozia. Ed è li che accade l’imprevisto...
Troviamo una schiera di poliziotti tutto intorno al ponticello
che porta all’ingresso del castello e una manciata di turisti che fanno foto.
Chiediamo spiegazioni e ci dicono che c’è Betta e che in questo momento è a
messa. Ci giriamo a vediamo la piccola chiesa di Crathie dove una decina di
persone sono ferme in attesa. Ci uniamo a loro. Un gentilissimo poliziotto ci
dice che la messa è iniziata e non possiamo entrare in chiesa ma se vogliamo
possiamo aspettare la senza però fare foto. Tempo 30 minuti e Betta esce e con
il suo completino azzurro polvere sale in auto con l’agilità di una ventenne.
Ci passa davanti a 20 centimetri. Sorrido e la saluto regalmente. Mi sento una
principessa.
Ubriachi di questa piccola avventura imprevista decidiamo di
dare il colpo di grazia al nostro grado alcolico con la visita alla distilleria
Royal Lochnagar che dicono essere la preferita del principe Carlo. Capiamo poco
delle tecniche spiegazioni in inglese su come si fa il whisky ma ne gustiamo
due e compriamo anche una bottiglia da portare a casa.
Riprendiamo la macchina. Siamo all’interno del Cairngorms National Park. Una corsia, passing
place, paesaggio stupendo. Quando ormai siamo rassegnati a saltare il pranzo,
scoviamo una piccola baita aperta per turisti, scalatori, ciclisti e tutti
coloro che un motivo e per un altro si sono avventurati nel parco. Pranziamo
con zuppa del giorno e bagel e ripartiamo.
Arriviamo a Elgin
appena in tempo per visitare la famosa cattedrale prima che chiuda. Rimaniamo
senza parole davanti alla bellezza di un luogo che con il tempo ha solo guadagnato
fascino. Ci perdiamo dentro una torre, scattiamo foto e tocchiamo con mano le
mura fredde per immaginarne il passato glorioso.
Quando arriviamo a
Inverness impieghiamo un po’ a trovare il nostro B&B dove abbiamo prenotato
due notti. Siamo in un bel quartiere residenziale a due passi a piedi dal
centro e ci rendiamo subito conto che tutti, ma dico davvero tutti, hanno
trasformato le proprie case in B&B. Una volta trovato il nostro veniamo
accolti dal calore della proprietaria e rapiti dalla bellezza di una casa
curata nei minimi dettagli per accogliere al meglio gli ospiti. Ci suggerisce
tanti posti per cenare o ascoltare musica, ne scegliamo uno e ci godiamo la
magia di una città attraversata da un fiume e da tanti ponticelli.
Convinco anche Amorino
ad andare in un pub dove sentiamo una brand suonare niente male. Età media
60/70 anni, un signore con il girello, birre a 3 sterline e tanto divertimento.
Amo gli scozzesi.
GIORNO 4:
Lochness/ Urquahrt Castle/Fort George/Inverness
È arrivato il momento
di partire alla ricerca di Nessie. Il tempo si è un po’ guastato ma la
pioggerella e la nebbia rendono ancora più spettrale la visita al castello di
Urqhart che riusciamo a visitare di mattina presto, prima che un’orda di
spagnoli lo invada.
Subito dopo prenotiamo
una piccola crociera sul lago, ci godiamo la vista del castello dall’acqua, le
colline tutto intorno e cerchiamo il mostro ridendo come bambini. Pranziamo lì
e riprendiamo l’auto per andare a visitare una distilleria storica inclusa
nell’explorer pass, la Dallas Dhu. Qui il tour è con l’audioguida in italiano,
meno calore umano ma più comprensione per noi. Dopo l’assaggio finale possiamo
dire di essere dei veri esperti di whisky.
Ci incamminiamo in
auto vero l’ultima tappa del giorno, Fort George. Riusciamo ad entrare poco
prima della chiusura e visitiamo un po’ di corsa questo forte militare ancora
in uso dove becchiamo giovani militari a passeggio. La posizione è
spettacolare, si vedono le Highlands oltre il mare. Ci godiamo la vista e
riprendiamo l’auto per tornare a Inverness dove ci aspetta un’altra gustosa
cena in città.
GIORNO 5: Edimburgo
Al mattino dopo una
ricca colazione scozzese (uova, pancetta, pomodori, funghi, fagioli e
sanguinaccio) che suggerisco a tutti di provare perché è buona davvero, ci
concediamo un ultimo piccolo giro a Inverness per comprare qualche souvenir e
salutiamo a malincuore il nostro confortevole B&B dove la proprietaria ci
invita a tornare presto.
Avevamo previsto una
sosta a Fort William per salire sul treno di Harry Potter ma decidiamo di
eliminarla perché la strada per Edimburgo è tanta e vogliamo arrivare con la
luce. Ci fermiamo solo a Blackness Castle per visitare un altro castello
stupendo sul mare. Riconsegniamo l’auto all’aeroporto e prendiamo il
comodissimo tram verso il centro città con un biglietto di 9 sterline che
include il ritorno open e ci lascia a 200 metri dal nostro hotel.
Ci sistemiamo in un
hotel (senza ascensore e con scale assurde) e usciamo alla scoperta di Calton
Hill. Pioviggina e fa freddino ma non ci scoraggiamo e scaliamo la collina fino
ad arrivare in cima e godere della vista sulla città dall’alto.
Per cena non avendo
prenotato a Edimburgo non è semplice trovare posto ma un piccolo pub accogliente
con un barman super gentile (ve l’ho già detto che adoro gli scozzesi?) si
trova sempre.
GIORNO 6:
Edimburgo
Il secondo giorno
nella capitale lo dedichiamo alla Old Town, visitiamo il castello e ci perdiamo
passeggiando nel Royal Mile. Nel pomeriggio facciamo anche un simpatico tour
gratuito dei luoghi di Harry Potter organizzato da city Explorer Tour e
prenotabile online. Ci tagghiamo a Diagon Alley in Victoria Street, passeggiamo
in Grassmarket e camminiamo fino a Dean Village, una zona residenziale dove
immaginiamo di andare a vivere, fra ponticelli incantati e case dai mattoni
rossi. Non c’è nulla oltre le abitazioni quindi per cena rientriamo nella New
Town.
GIORNO 7:
Edimburgo
L’ultima mezza
giornata a Edimburgo avevamo intenzione di scalate l’Arthur Seat, il vulcano
spento che si trova in città, ma la stanchezza e il tempo incerto ci hanno
fatto cambiare programma. Così ci siamo trovati a passeggiare per i bellissimi
giardini del Royal Botanic Garden prima di chiudere le valigie e incamminarci a
malincuore verso l’aeroporto intenti già a programmare il prossimo tour
scozzese per visitare la parte alta delle Highlands!
Indirizzi utili:
Su Historic Environment potete acquistare l’explorer pass
e vedere tutto ciò che include. Io ho anche scaricato la app che durante il
viaggio mi è servita per vedere gli orari di apertura e i servizi offerti in
ogni struttura (parcheggio, ristornati...).
- A Perth abbiamo dormito al The Lodge At Perth Racecourse disperso nel nulla, è un piccolo B&B all’interno di un maneggio, pulito e confortevole negli arredi.
- Ad Aberdeen abbiamo dormito (e cenato benissimo) al Cove Bay Hotel piccolo ma molto caratteristico con vista sul mare.
- A Inverness abbiamo trascorso due splendide notti allo Strome Lodge una casa adattata a B&B super curata, con proprietari super gentili.
- A Edimburgo abbiamo alloggiato al Regent House Hotel - B&B scale scomodissime ma posizione ottima.