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mercoledì 11 luglio 2018

Diario di una futura sposa con tutto sotto controllo (forse) #WeddingDay

La sveglia suona alle 6:00. Tiro su la tapparella ma so già lo spettacolo che mi aspetta. Tuoni tutta la notte. Piove e causa nebbia non si vede l'altro lato della strada. Accorrono mia sorella e mia mamma, ancora scossa dal poco sonno "sono già le 6?". Scoppiamo a ridere.
Ma cosa può fare una povera sposa con in arrivo 250 invitati e i tavoli apparecchiati nella terrazza della villa quando il temporale si abbatte il 16 giugno in Sicilia? Ridere.

La colazione a casa della Sposa
Siamo scese in salone, abbiamo inaugurato la stupenda colazione organizzata da mamma e abbiamo iniziato a rispondere alle richieste di aiuto di parrucchieri e truccatrici bloccati dal lago straripato. 
- Fate con calma cari, vi aspetto. Senza di me non si comincia.

Inizia così la più bella giornata della mia vita (finora trascorsa). Arrivo in chiesa con 45 minuti di ritardo. Prego che lo sposo sia ancora li ad aspettarmi. Lui c'è. Il prete pure. Faccio la navata piangendo. In macchina mio padre ha esordito così: "mi sembra ieri che in questa chiesa ti portai per essere battezzata..." e giù a piangere ancor prima di arrivare.

Con una smorfia per trattenere le lacrime e non sciogliere il trucco saluto la soggera, lo sposo, mi scuso con il prete. Si comincia. Dopo un minuto ho un calo di zuccheri, non reggo le emozioni troppo forti ma appena il parroco ci benedice con l'acqua santa passa tutto. Mi godo la messa e il mio stupendo sposo.

L'amore fa miracoli. E ora posso dire che ci credo. Dalle 10:00 alle 18:00 il sole ha illuminato la nostra giornata. Abbiamo mangiato, scherzato, ballato, fumato sigari, bevuto rum e fatto il trenino. Ho lanciato il bouquet (rocambolescamente combattuto fra due donzelle accanite), ho fatto pipì nonostante il vestito, ho camminato a dovere nonostante il vestito, non ho fatto cadere nessuno nonostante il vestito. Abbiamo ballato il nostro lento preferito, fatto foto e polaroid, parlato con tutti gli invitati, dipinto l'albero delle impronte e, soprattutto, ci siamo divertiti. Ma tanto. 

Quando la pioggia è tornata a fare visita l'ho salutata con un sorriso. Una giornata perfetta trascorsa con le persone che ci amano perché la felicità è reale solo se condivisa...